L'autorità della Chiesa di Roma in epoca patristica

L'autorità della Chiesa di Roma in epoca patristica
Il volume raccoglie le coordinate dei rapporti che intercorrevano tra le Chiese cristiane nei secoli II-VII, con particolare riferimento alla Chiesa di Roma. La Sede cristiana romana, in epoca pre e post nicena, era la «Chiesa principale» delle Chiese latine dell’Occidente, come Alessandria lo era per l’Oriente.
Le Chiese, pertanto, convergevano sulla «Chiesa principale» da loro considerata la Chiesa evangelizzante alla cui tradizione erano vincolate per questioni emergenti nelle comunità. Con la pace costantiniana del 313, tuttavia, tra Istituzioni imperiali e i cristiani, si creò la possibilità di ricorrere alle Istituzioni civili romane. Tale possibilità sviluppò anche, tra le Istituzioni imperiali e la religione cristiana “cattolica”, due modelli diversi: l’Oriente più incline ai rapporti con l’Imperatore; l’Occidente più rispettoso degli ordinamenti ecclesiastici che nella Chiesa di Roma avevano il loro punto di riferimento. Essa produsse anche, come indicazioni del suo protocollo di agire in ambito latino e con le altre Chiese cristiane, il Decretum Gelasianum.
La Chiesa di Roma inoltre in qualsiasi contenzioso, perché fondata dagli Apostoli Pietro e Paolo, e avendo Cristo dato a Pietro il potere delle chiavi (Mt 16,16), godeva poi di una principalitas che impegnava le altre Chiese alla comunione con Lei.
Recensioni
Vittorino Grossi
> torna sudocente emerito della Pontificia Università Lateranense e dell’Istituto Patristico «Augustinianum», è stato preside del «Patristicum» e direttore della rivista «Augustinianum». Tra le sue pubblicazioni: La Chiesa di Agostino. Modelli e simboli (2012); Linee di ecclesiologia patristica. Il formarsi della coscienza di Chiesa nei primi sette secoli (2014).
Caratteristiche
Anno: 2025Numero pagine: 376
ISBN: 978-88-6512-978-4
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