Dal "cogito" al "cogitor"
Dal "cogito" al "cogitor"
Il definirsi della soggettività dal “Dio pensato” al “Dio pensante”
Per una “inversione” della metafisica cartesiana
Uno dei molteplici esiti particolarmente problematici che la modernità filosofica ha generato e consegnato alla posterità è stata la separazione della triade metafisica Dio-uomomondo.
Essa ha originato fratture epistemologiche, ontologiche, antropologiche, etiche e sociali, determinando la comprensione dell’uomo come soggetto, che si esprime nell’autoaffermazione di sé, come unicità normativa e come unico punto di riferimento della realtà tutta, compresa la pensabilità di Dio. Il presente lavoro, partendo dalla consapevolezza che il pensare cartesiano costituisce una “necessaria inizialità” e una “singolarità senza analoghi”, per la compresenza nel suo pensiero di tante virtualità, che si sarebbero sviluppate nell’evolversi delle varie fasi del moderno, fino ad arrivare all’attualità storico-culturale, intende rivisitare la proposta cartesiana, sia per i suoi punti di forza sia per quelli di debolezza, ai fini della definizione di ogni possibile “teoria” del soggetto. Questo perché l’attenzione all’ermeneutica della condizione umana intrapresa da Cartesio può diventare particolarmente significativa per riguadagnare l’affermabilità del soggetto, all’interno di un contesto che ne proclama la sua fine, proponendone una diversa definibilità che lo coglie come soggetto di relazioni in relazione.
Recensioni
Calogero Caltagirone
> back to topè professore ordinario di Filosofia morale nell’Università LUMSA di Roma, nella quale insegna Antropologia ed etica delle relazioni e Etica nelle tecnologie digitali. Membro di diversi comitati scientifici di Riviste e Collane editoriali, ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere filosofico e teologico.
Caratteristiche
Year: 2022Pages: 160
ISBN: 978-88-382-5095-8
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